Dal momento in cui la città iniziò a respirare il nuovo clima del libero comune, si ebbe immediatamente un forte impulso allo sviluppo urbanistico sulla riva sinistra del Po di Volano. Ciò determinò contemporaneamente una diminuzione dell’importanza della basilica di San Giorgio che, seppur in funzione di cattedrale, venne a trovarsi relegata alla periferia sud, al di là del Po di Volano. Avvenne così che alcune delle famiglie emergenti del periodo, fra le quali la famiglia degli Adelardi, alla quale è ora dedicata la via a nord che affianca il luogo di culto, vollero costruire nel 1135 una nuova cattedrale, sempre dedicata al santo protettore di Ferrara, cioè San Giorgio.
La facciata che si ammira oggigiorno è però un po’ diversa da quella che fu vista dai ferraresi del tempo: il fronte era tutto in stile romanico e tale rimase per circa un secolo. Verso la seconda metà del 1200 venne affiancato dallo stile gotico attuale, con la facciata ben divisa in tre parti terminanti con tre cuspidi uguali, ornate da eccelse sculture mentre la fiancata su via degli Adelardi ha mantenuto lo stile romanico, in mattone vivo. Sul fronte, anche il portone centrale è rimasto in stile romanico originario ed è sovrastato da un imponente protiro, sopra al quale si trova la Madonna col Bambino. Sul protiro è invece raffigurato un bassorilievo di Nicolò, raffigurante San Giorgio nell’atto di uccidere il drago. Questa immagine è chiaramente un simbolo universale nel mondo occidentale, dal doppio significato: è l’eroe che uccide il mostro che minaccia le genti e il tiranno che affligge i popoli.
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