Chronica parva Ferrariensis: la navigazione nelle acque del Ducato

navigazione-interna-ducato-di-ferraraLa Chronica parva Ferrariensis fu un approfondito studio manoscritto riguardante la storia della città di Ferrara, del suo Ducato e del suo territorio, scritta da Riccobaldo Gervasio da Ferrara tra il 1309 ed il 1317 e pubblicata per la prima volta da Ludovico Antonio Muratori nel 1726 in “Rerum Italicarum Scriptores“, ma con una titolazione assai diversa e precisamente: “De edificatione urbis Ferrarie“. Tale opera è suddivisa in sedici colonne e si può considerare come strutturata di sei parti: origini di Ferrara, idrografia ferrarese, morfologia del territorio, insediamenti abitativi, topografia della città e vicende politiche dalla morte della contessa Matilde di Canossa al 1316. In questa pagina viene affrontato il tema della navigazione nelle acque del Ducato e dei territori limitrofi.

I PORTI

Cronaca originale: colonna 475, righe 01-10

Fluviorum in Italia Rex Eridanus, sive Padus, ab Occasu versus Orientem in Adriaticum sinum tendit per tria praecipua ostia. Primum & antiquius facit Portum Volanæ. Ad dexteram est Portus Primarii in ditione Ravennæ et distans a Portu Volanæ per XVIII millia passuum, in cujus distantiae medio est Portus Majavaca ex aquis Marinis. Ad sinistram vero Portus Volanae est Portus Gauri distans a Portu Volanæ per XVIII millia passuum.

Traduzione libera: colonna 475, righe 01-10

L’Eridano, ovvero il Po, re dei fiumi in Italia, corre in direzione del mare Adriatico verso oriente per tre porti. Il primo e più antico è il Porto di Volano. Dalla parte destra c’è il Porto di Primaro, sotto la giurisdizione di Ravenna, lontano diciotto miglia dal Porto di Volano, nel mezzo della quale distanza vi è il Porto di Magnavacca, dal quale entrano anche le acque marine. Alla sinistra del Porto di di Volano c’è  il Porto di Goro, distante diciotto miglia dal Porto di Volano.

IL CASTELLO DI OSTIGLIA

Cronaca originale: colonna 475, righe 11-19

Longo cursu Padus integer pervenit per districtum Mantuanum usque ad Castellum Hostiliae Veronensium, quod sinistrorsum est situm secus id flumen. Hoc territorii non multum ex foedere Veronensibus Populus Ferrariensis cessit, quia cum bello impares essent Mantuanis, & Ravennatibus, suis hostibus, Veronenses usque ad finem belli juvamen efficax Populo Ferrariensi tulere.

Traduzione libera: colonna 475, righe 11-19

Su entrambe le sponde, il Po corre per un lungo tratto nel distretto mantovano, fino al castello veronese di Ostilia, il quale è situato sulla sponda sinistra del fiume. Il popolo ferrarese aveva da poco concesso una parte di quel territorio ai veronesi poiché, avendo numero di armati inferiore ai nemici mantovani e ravennati, proprio i veronesi diedero un valido aiuto ai ferraresi sino al termine della guerra.

LA ROTTA DI FICAROLO

Cronaca originale: colonna 475, righe 19-34

Inde Padus descendens dextra tangit agrum Mantuanum usque ad locum oppositum Vico Ficaroli, nuncupatum vulgo Goltarasam. A sinistra tangit Mellariam, Bragantinum Pollicinum, Massam, & Ficarolum ditionis Ferrariae. Hoc loco Padus integer cernitur. Modico inde inferiùs Padus scinditur sinistrorsum, & faciens flumen, quod Rupta Ficaroli dicitur, opimus aquis non longe a mani Gauro iungitur, profluenti ex Pado antiquo in pelagus. Haec pars Padi, quae dicitur Rupta Ficaroli, hominum opus fuit; nam homines ejus loci odio hominum colentium agros Vici, qui dicitur Ruvina, aggerem Padi scinderunt, ut aquarum exundantium mole suis aemulis damna agrorum inferrent.

Traduzione libera: colonna 475, righe 19-34

Poi, discendendo il Po dalla parte destra, tocca il territorio mantovano, fino al luogo che si trova di fronte al villaggio di Ficarolo, detto Goltarasa. Alla sinistra tocca Melara, il polesine di Bergantino, Massa e Ficarolo, sotto la giurisdizione di Ferrara. E in questa località si vede il fiume Po intero (NdR – Fino a quel punto il Po ha ancora un unico corso). Appena poco più sotto, il Po si divide dalla parte sinistra, formando il Po della Rotta di Ficarolo che, ricco di acque, si getta nel Po di Goro, il quale entra in mare provenendo dall’antico Po. Questo ramo del Po, che fu chiamato “Rotta di Ficarolo”, fu creato dall’uomo; infatti, gli uomini di quel luogo, per odio verso gli abitanti dei territori di Ruina, tagliarono l’argine del Po, in modo tale da arrecar danno ai terreni dei loro nemici grazie alla gran quantità di acqua fatta riversare colà (NdR – Ovviamente, questa era l’opinione di Riccobaldo Gervasio da Ferrara, alla luce delle sue conoscenze. Per la storia vera sarebbe meglio leggersi questo mio primo articolo e subito dopo quest’altro).

SECONDA DIVISIONE DEL FIUME PO A FERRARA

Cronaca originale: colonna 475, righe 35-47

Padus antiquus infra Ficarolum descendit usque ad Civitatem Ferrariae sinistra ripam positam per millia passum XV. Cum ad mediam Urbis partem pervenit Padus, dextera scinditur, & faciens flumen nominatum Fossam non minoribus aquis Rupta Ficaroli, versus Orientem tendit per agrum & districtum Ferrariae usque ad Villam Bocaleonum per millia passuum XX. Inde eminus per duo milia passum sinistra Castellum Argentae ditionis Ecclesiae Ravennatis relinquens, per territorium Ravennae Adriaticum sinum petens longe ab Argenta per XXII millia passuum.

Traduzione libera: colonna 475, righe 35-47

Il Po antico scende da Ficarolo fino alla città di Ferrara, posta sulla sua riva sinistra, con un tratto lungo 15 milia. Giunto circa a metà della città di Ferrara, dopo essersi diviso dalla parte destra ed aver formato un fiume detto Fossa che, per quantità di acque, si può dire che non sia minore della Rotta di Ficarolo, il Po si dirige verso oriente, per venti miglia fino alla villa di Boccaleone, dopo aver attraversato i campi sotto la giurisdizione di Ferrara. Poi, dopo due miglia, lasciando alla sinistra il castello di Argenta, che si trova sotto la giurisdizione della Chiesa di Ravenna, prende la direzione verso il territorio ravennate e corre verso il mare Adriatico, lontano da Argenta ventidue miglia.

IL CANALE CAVODORZO

Cronaca originale: colonna 475, righe 47-61

Dextra ripa exit in padum canale, quod dicitur Urcei, in quod de Ravenna navibus pervenuitur in Padum (Vulgo dicitur Cavodorzo). Hujus loci in angulo superiori constructum fuit Castellum Marchomay, quod Veneti struxerunt (anno Christi MCCLVIII) & tenebant, ne quid mercationum de partibus maris, vel Ravennae, perductum, ad superiores partes per flumen posset perduci, sed ad Civitatem Venetias perduceretur. (Hoc in loco nunc Valles sunt profondissimae). A loco ejus Castelli iam dirupti, ut infra dicetur, usque ad Portum Primarii est distantia ferme VII millium passuum.

Traduzione libera: colonna 475, righe 47-61

Dalla riva destra discende in mare un canale chiamato Urcei, ma conosciuto come Cavodorzo, per il quale si va in nave da Ravenna in Po. Nella parte superiore di questo luogo fu costruito il castello di Marchomay (anno Christi 1258) edificato dai veneziani, i quali lo tennero affinché le mercanzie provenienti dal mare o da Ravenna fossero trasportate a Venezia e quindi venissero indirizzate verso l’interno attraverso il fiume.(NdR – Questo castello fu detto anche “Castello di Marchabo“, forse volendosi così riferire alla “marchandaria” a cui esso era primariamente deputato). Dal luogo di tale castello, ormai in rovina come si dirà più avanti, al Porto di Primaro, vi è una distanza di sette miglia. 

FIUMI TRA MANTOVA E FICAROLO

Cronaca originale: colonna 475, righe 62-72

Plurima flumina supra Mantuam influunt Padum a sinistra & dextra. Mincius de Lacu Gardæ prodiens, apud mœnia Mantuæ Lacum diffundit; inde profiuens per X millia passuum, apud Vicum Gubernulum Padum ingreditur. Cum Ficarolum pervenerit, Padus tendens per Ruptam partem Padi facit alios fluvios ex se, scilicet Bonellum, Tassarolum, Barzagam, & alia fluenta, quae mox in Ruptam Ficaroli redeunt juxta Villam, quae dicitur Litiga.

Traduzione libera: colonna 475, righe 62-72

Molti fiumi entrano in Po al di sopra di Mantova, a mano sinistra e amano destra. Provenendo dal lago di Garda, il Mincio forma un lago presso le mura di Mantova, poi proseguendo per dieci miglia entra in Po presso Governolo. Quando giunge a Ficarolo, il Po si dirige dalla parte della Rotta formando altri fiumi, cioè il Bonello, il Tassarolo, e il Barzaga e altri fiumi che rientrano nella Rotta di Ficarolo all’altezza dell’abitato che è detto Litiga.

NAVIGAZIONE DA LITIGA ALL’ADRIATICO

Cronaca originale: colonna 475-476, righe 72-82

Hic extitur de Pado navibus, & per paludes & canale pervenitur ad fluvium Athicem. Ab hoc loco si deorsum navigaveris versus Ortum, Rhodigium pervenis, inde in Mare Adriaticum, vel Venetias. Sic per Athicem sursum navem deflexeris, perveniens Lendinariam, mox Veronam, deinde Tridentum poteris pervenire. Et si ubi scinditur Athex juxta Vicum, qui dicitur Abbatia, nevem deflexeris per undas secundas, perveniens Paduam, inde etiam usque Vincentiam.

Traduzione libera: colonna 475-476, righe 72-82

Qui (NdR – Litiga, ovviamente!) si esce con le navi dal Po e, attraverso paludi e valli, si giunge al fiume Adige. Navigando da questo luogo verso Oriente, si giunge a Rovigo, quindi al Mare Adriatico oppure a Venezia. Navigando invece contro corrente (in sursum) per l’Adige, si arriva a Lendinara, poi a Verona e, infine, a Trento. Dirigendo la nave verso il luogo detto Badia, dove l’Adige si biforca, si può arrivare a Padova attraverso la seconda via del fiume, e perfino a Vicenza.

Cronaca originale: colonna 475-476, righe 82-95

Iterum per Ruptam Ficaroli navigando fere per … millia pasum (NdR – Il testo del Muratori qui non riporta la distanza, per cui devo far riferimento ad Antolini Carlo che legge “XVI mijia”, mentre Gabriele Zanella legge “XV millia“) sinistra fluvii de Pado exit fluentum, quod Corvula dicitur. Per hoc est celer commeatus usque Venetias. Et in Adriam juxta Corvulae ostium navigando per Padum, sive Ruptam Ficaroli, pervenitur ad Vicum Adrianum, ubi aquarum Padi quadrivium reperitur. Nam dextera conjungitur Gauro per fluentum, quod dicitur Cavadicium: Sinistra facit fluentum quod dicitur Silvus longus, quod paludibus Clugiae jungitur. Antrorsum tendens a quadrivio jam dicto, cum Gauro intrat in Pelagus.

Traduzione libera: colonna 475-476, righe 82-95

Navigando per l’Itinerario della Rotta di Ficarolo e seguendo il ramo di Litiga per circa quindici miglia, dalla parte sinistra esce dal Po un ramo detto Corbola. Attraverso di esso risulta agevole avigare fino a Venezia. E ad Adria, presso la bocca di Corbola, navigando per il Po, ovvero “la Rotta di Ficarolo“, si raggiunge il Vico di Ariano, dove si trova che l’acqua del Po forma quattro corsi. Dunque, navigando a destra ci si congiunge al Goro attraverso un ramo detto Cavadicio: a sinistra vi è, invece, un ramo detto Silvo lungo, checonduce fino alle paludi di Chioggia. Navigando dal quadrivio suddetto, entra in mare mescolando le sue acque col Goro.

NAVIGAZIONE DA BONDENO A MODENA

Cronaca originale: colonna 476, righe 96-102

Padus antiquus juxta Ficarolum defluens per tria millia passuum dextra recipit Canale Mutinae conjunctum Canali, quod Burana dicitur, in medio Vici Bondeni, qui distat a Pado per passus quingentos. Per Buranam navigatur in agrum Regii; per alterum Canale usque in moenia Mutinæ.

Traduzione libera: colonna 476, righe 96-102

Scorrendo per tre miglia dopo Ficarolo, il Po Vecchio riceve alla sua destra il Canale Mutina (Modena) che, verso la metà di Bondeno, alla distanza di circa cinquecento passi dal Po, si congiunge al Canale Burana. Per il Burana si naviga nel territorio di Reggio; per altro canale, si naviga fino alle mura di Modena.

NAVIGAZIONE DA BONDENO A GALLIERA

Cronaca originale: colonna 476, righe 102-106

Relicto hoc ostio Canalium apud Bondenum, ima Padi petendo, dextra apud Turrim Porruti Padum ingreditur Canale Palustre, per quod itur Galeriam Villam ditionis Bononiæ.

Traduzione libera: colonna 476, righe 102-106

Lasciata la biforcazione di questi canali presso Bondeno, seguendo il corso principale del Po, a destra presso la Torre di Porotto, entra in Po un Canale Palustre che conduce alla Villa di Galliera, che si trova sotto la giurisdizione di Bologna.

NAVIGAZIONE DA POROTTO A FERRARA

Cronaca originale: colonna 476, righe 106-108

Deorsum navigando a Turri Porruti per tria milia passuum invenies læva ripa Ferrariam.

Traduzione libera: colonna 476, righe 106-108

Navigando dalla Torre di Porotto in giù, per tre miglia, si trova Ferrara sulla riva sinistra.

NAVIGAZIONE DA FERRARA A POMPOSA

Cronaca originale: colonna 476, righe 108-123

Si solvendo navem a ripa Ferrariæ versus Ortum navigabis per XXV millia passuum, invenies Vicum, qui dicitur Caput-Gauri situm in angulo Insuale Pomposiæ, ubi Gaurus ex Pado exit, tendens versus Boream, relinquens sinistra Insulam, qua sita est Ferraria, dextra vero Insulam Pomposiae, quae ditionis est Monasterii Pomposiani. Cingitur autem ea Insula nemorosa ab Occasu, & a Borea, Fluvio Gauro, a Meridie Pado antiquo usque in Portum Volanae, ab Ortu vero sinu Adriatico terminatur. Cum relicto Vico Capitis-Gauri per Padum antiquum navem dimittes per millia passuum circiter VIII per portum Volanae pelagus Adriaticum remis pulsabis.

Traduzione libera: colonna 476, righe 108-123

Salpando dalla sponda di Ferrara verso Oriente (Levante) e navigando per venticinque miglia, si trova il Vico che è detto Capo di Goro (Codigoro), situato nell’angolo dell’Isola di Pomposa, dove il Goro esce da Po e si dirige verso settentrione (Tramontana), lasciando dalla parte sinistra l’isola dove è Ferrara e dalla parte destra l’isola dove si trova Pomposa, dipendente dalla giurisdizione del Monastero di Pomposa. E quella boscosa isola (Pomposa) è circondata ad Occidente (Ponente) e Settentrione dal Canale del Goro, a Meridione (Mezzogiorno) dal Po Vecchio fino al Porto di Volano, ad Oriente è confinata dall’Adriatico. Lasciato Codigoro e salpando per Po Vecchio, dopo circa otto miglia i remi si immergono nelle acque dell’Adriatico per il Porto di Volano.

NAVIGAZIONE DA FERRARA A BOLOGNA

Cronaca originale: colonna 476, righe 123-134

Si a ripa Civitatis Ferrariae solveris navem, & petendo ripam adversam, navem diriges per partem fluminis Padi, quae dicitur Fossa, post tria millia passuum navigata, dextra ripa Turrim Fossæ adibis. Ibi de Pado exitur per Canale Fossæ & itur versus meridiem per duo millia passuum usque ad Turrim Pontonatiae, quae ditionis Ferrariae est, a loco navibus poteris vehi Bononiam.

Traduzione libera: colonna 476, righe 123-134

Salpando dalla sponda di Ferrara e dirigendo la nave verso la riva opposta, dalla parte del fiume Po, che è detta Fossa, dopo tre miglia di navigazione si arriva alla Torre della Fossa, situata sulla riva destra della Fossa. Qui si esce dal Po per questo Canale della Fossa e, tenendo in direzione del Mezzogiorno, dopo due miglia si giunge alla Torre della Pontonara, luogo che è sotto la giurisdizione di Ferrara e dal quale si può navigare fino a Bologna.

NAVIGAZIONE DA TORRE FOSSA A RAVENNA

Cronaca originale: colonna 476, righe 134-146

A Turri Fossæ denavigando per Padum per millia passuum circiter XVIII laeva ripa ab Oppidum Argentam devenies. Ibi opposita ripa dextrorsum exitur Pado per canale usque ad trivium canalium. Si dextrorsum navigaveris, devenies ad Vicum Canali, qui portus est, quo itur Bononiam. Si sinistrorsum navem ages, pervenies ad Vicum Capitis-Silicis, qui portus est Imolæ, atque Faventiæ. Ad Argenta, per tria millia navigatur deorsum usque ad Ruptam Sancti Blasii sitam dextra Padi, per quam per paludes itur ad portus Romaniolæ, & usque Ravennam.

Traduzione libera: colonna 476, righe 134-146

Navigando dalla Torre della Fossa lungo il Po, dopo circa diciotto miglia, si trova sulla sponda sinistra il Castello di Argenta. In quel luogo è possibile uscire dal Po dalla parte destra, attraverso un canale che conduce prima in una zona paludosa quindi in un sistema di altri tre corsi d’acqua. Navigando per quello di destra si arriva al villaggio di Canale, che è un porto per il quale si arriva a Bologna. Navigando per quello di sinistra si arriva a Conselice, località per la quale si va ad Imola e Faenza. Navigando oltre Argenta per tre miglia, si giunge alla Rotta di San Biagio, situata alla destra del Po, per la quale si entra nelle paludi e si arriva ai porti romagnoli e fino a Ravenna.

ducato-estense-blog-ducato-di-ferrara-fiorenzo-artioliSe l’articolo ti è piaciuto e vorresti organizzare una conferenza gratuita nel tuo comune o presso la tua associazione, mi trovi a Vigarano Pieve, in via Mantova 117, il giovedì, dalle 22 alle 23. Se desideri utilizzarlo per fini commerciali, avrai bisogno della mia autorizzazione scritta, ma se desideri inserirlo nel tuo blog, devi ricordarti di citarne la fonte, così da dare a Cesare ciò che è di Cesare, ovvero le idee che sono state qui espresse. Le mie altre passioni sono la vita nel cosmo, che trovi a questo  link e l’ufologia, che trovi a quest’altro link.