Chronica parva Ferrariensis: i primi abitanti della città

primi-abitanti-di-ferrara-chronica-parva-ferrariensisFinalmente, dopo una lunga e assai prolissa introduzione, Riccobaldo Gervasio da Ferrara affrontò il tema dell’insediamento dei primi abitanti al di là del Po, in base a quanto si andava dicendo ai tempi del De edificatione urbis Ferrarie“, lo studio manoscritto che compose tra il 1309 ed il 1317, così come ebbe a supporre Ludovico Antonio Muratori, ovvero colui che poi lo pubblicò anonimo in “Rerum Italicarum Scriptores” col nuovo titolo di “Chronica parva Ferrariensis“. In questa parte della Chronica si affrontano diversi argomenti: dal tratto guadabile del fiume Po, all’altezza dell’isola di Sant’Antonio, ai dossi sui quali si stabilirono i primi abitanti e vi costruirono ben due castelli, protetti da terrapieni e da fossati e ben collegati fra di loro grazie ad un ampio terrapieno di sabbia: Castel Tealdo e Castello dei Cortesi, dalla costruzione delle prime diciotto torri alla costituzione dei primi quattro quartieri.

I PRIMI ABITANTI DI FERRARA E CASTEL THEALDO

ducato-di-ferrara-primi-due-castelliChronica: colonna 479, righe 82-90

Alia parte & vadosa ejus loci, Civitatis primi incolæ in duobus locis editioribus sedes larium posuere, Castella quoque duo fecerunt in eis locis, aggeribus, ac fossis munita. Primum in superiori parte  Fluminis, quod appellaverunt Castellum Thealdi à nomine forsitan alicujus præpotentis ex eis, in qua regione nunc est Ecclesia beati Jhoannis, & Arx juxta pontem sita, quæ nunc dicitur Castellum Thealdum.

Traduzione Chronica: colonna 479, righe 82-90

I primi abitanti passaro il Po da quella parte abbastanza ampia e guadabile e si stabilirono su due dossi sui quali vi costruirono due castelli, protetti con terrapieni e fossati. Il primo nella parte superiore del fiume, che chiamarono Castel Thealdo, dal nome, forse, di qualche loro eminenza, nella qual zona oggi si trovano la chiesa di San Giovanni e la fortificazione che sovrasta il ponte, che è appunto Castel Thealdo.

CASTELLO DEI CORTESI E VIA DEI SABBIONI

Chronica: colonna 479, righe 90-100

Secundum in inferiori parte Fluminis in regione Beati Petri quod appellaverunt Castellum Curtisiorum. Straverunt autem sabulo viam, qua ab alterutro ibatur, quæ Via Sablonum nunc dicitur. Incipit autem à ponte Sancti Petri, & tendit per plateam Communis secus Ecclesiam Majorem, habens dexterâ, & sinistrâ Palatia per Estenses constructa, quousque in Parochiam Beati Johannis jam dicti pervenitur.

Traduzione Chronica: colonna 479, righe 90-100

Il secondo (NdR – castello) nella parte inferiore del fiume, nella zona di San Pietro, che chiamarono Castello dei Cortesi. Quella strada sterrata che oggi si chiama Via Sabbioni venne stesa da un capo all’altro e riempita di sabbia. Essa comincia dal Ponte di San Pietro e, tenendo per la piazza del Comune di lato alla cattedrale, avendo a destra e sinistra i palazzi costruiti dagli Estensi, giunge alla Parrocchia di San Giovanni già menzionata.

FOSSATI ATTORNO A FERRARA

Chronica: colonna 479, righe 100-107

Postquam prædicta loca media præsatis Castellis habitationibus impleri cœperunt, & fossas Civitatis cum munimine suo fecerunt, ea Castella fuerunt termini longitudinis Urbis, sicut apparent vestigia. Mox frequentiâ incolarum dilatata est Civitas secus flumen deorsum, & complexa est regionem, in qua Ecclesia Beati Thomæ habetur.

Traduzione Chronica: colonna 479, righe 100-107

Dopo che si cominciò a riempire di abitazioni il tratto medio fra i castelli, munirono la città di fossati, mentre i castelli rappresentavano i termini della lunghezza della città, così come si può osservare dalle antiche vestigia. Assai presto, però, l’aumento degli abitanti fece sì che si venisse ad allargare la città lungo il corso del fiume, e si venne a formare l’area della chiesa di San Tommaso.

TORRI E BORGHI DI FERRARA

Chronica: colonna 479, righe 107-118

Est autem Urbs porrecta per longum per passus circiter mille. Munita quidem este à Meridie tanto Fluvio aquis profundo; à ceteris partibus latâ fossâ, aggere, & vallo. Turres autem in aggere constructæ sunt circiter XVIII inter quas est parva distantia. Habet etiam Civitas Burgos duos in ripa Fluminis fossis, & aggeribus septos, qui habent longitudinis passus quingentos. Superior contiguus est Arci castri Thealdi; inferior infra Ecclesiam Sancti Thomæ porrigitur, habens tres magnas Parochias.

Traduzione Chronica: colonna 479, righe 107-118

La città si stende per circa un miglio. È difesa a meridione dal vasto e profondo fiume; dalle altre parti (è parimenti difesa) da un largo fossato, da un terrapieno e da un vallo. Circa diciotto torri vennero poi edificate sul terrapieno, a breve distanza l’una dall’altra. A ridosso della città, sulle rive del fiume, vi sono due Borghi lunghi cinquecento passi e segnati da fossati e terrapieni. Quello superiore è contiguo alla cittadella di Castel Thealto; quello inferiore si stende oltre San Tommaso ed è diviso in tre grandi parrocchie.

QUARTIERI DI FERRARA

Chronica: colonna 479, righe 118-131

Civitas ipsa cum Burgis jam dictis in quatuor partes, quæ nominantur Quarteria, segregatur. Pars superior cum Burgo dicitur Quarterium Castri Thealdi; sequens dicitur Quarterium Sancti Nicolai; tertia Quarterium Sancti Romani; quarta cum Burgo inferiori Quarterium Sanctæ Mariæ de Vado. Si Ecclesiarum in his partibus Civitatis sitarum numerus quæratur, XXXVII computantur, quarum præter Episcopalem Ecclesiam XVIII à Capellanis habentur Episcopo subditis; reliquæ totidem suos Prælatos habentes, quæ sunt ab Episcopo abdicatæ.

Traduzione Chronica: colonna 479, righe 118-131

La città con i suoi Borghi è suddivisa in quattro parti, dette Quartieri. La parte superiore col suo Borgo si chiama Quartiere di castel Thealdo; la successiva è detta Quartiere di San Nicola; la terza è detta Quartiere di San Romano; la quarta, col Borgo inferiore, è detta Quartiere di Santa Maria in Vado. Le chiese in queste parti della città sono contate in trentasette, delle quali, senza tener conto della chiesa vescovile, diciotto sono rette da cappellani sottoposti al Vescovo mentre le restanti (NdR – Ovvero le altre diciotto), hanno propri prelati che sono però esenti dalla giurisdizione vescovile diretta.

OPPORTUNITÀ DEL TERRITORIO FERRARESE

Chronica: colonna 479, righe 132-139

Cùm Civitas Ferrariæ immensitate & fertilitate agrorum, paludum, silvarum, & tanti fluminis opportunitate, tot commeatibus, & bonis plurimis abundaret, ex diversis regionibus Italiæ illuc hominum multitudo habitatura confluxit. Inter quos viri præstantes opibus & genere cum fortunis suis, & familiis, ac clientelis, Ferrariam migravere.

Traduzione Chronica: colonna 479, righe 132-139

Abbondando la città di Ferrara di una molteplicità di opportunità, dovute alla vastità e alla fertilità del terreno, delle paludi, dei boschi e di così grande fiume, che insieme offrono tante possibilità commerciali, confluirono da diverse regioni d’Italia una moltitudine di persone con l’intento di risiedervi stabilmente. Fra di esse, giunsero persone ricche e di nobili origini, che portarono seco i loro beni, le loro servitù ed i loro dipendenti.

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